Per tutte le Giulia e Chiara

Per tutte le Giulia e Chiara

Giulia e Chiara sono due bambine celiache che frequentavano una scuola il cui personale scolastico
non le accettava per la loro patologia. Iniziava, così, a porre in essere una serie di soprusi nei loro
confronti, culminanti nella somministrazione dolosa alle piccole di una merendina contenente
glutine.
Le piccole venivano ricoverate al Pronto Soccorso per intossicazione e i famigliari si rivolgevano a
me per far valere i diritti delle stesse. Quei diritti gravemente violati.
Depositavo, dunque, delle denunce-querele presso la Procura di Roma al fine di chiedere e ottenere
giustizia per quanto accaduto.
Si aprivano le indagini e le Forze dell’Ordine si attivavano per ricostruire i fatti.
Ma quale reato si configura nel caso in cui i vostri figli subissero una intossicazione alimentare a
scuola? E come potete tutelarvi in questi casi?
La legge 4 luglio 2005, n.123 “Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia“, pubblicata
nella G.U. del 7 luglio del 2005 n.156, definisce all’art. 1 la malattia celiaca o celiachia come “una
intolleranza permanente al glutine, riconosciuta come malattia sociale”.
Sul tema è intervenuta la Corte di Cassazione, IV Sezione Penale, con la sentenza n. 5890 del
21.12.2018, la quale si è espressa come segue: “il gestore di un esercizio di ristorazione il quale,
informato delle poli-allergie dell’avventore (tra cui morbo celiaco ed allergia al grano, glutine,
fermento, formaggi, pesce, etc.), somministri allo stesso una diversa vivanda contenente grano,
contrariamente a quanto stabilito (nella specie, un pasto che prevedesse l’esclusione di alimenti
dannosi alla sua salute), risponde del reato di omicidio colposo, ove si dimostri che il gestore sia
stato compiutamente edotto sulla gravità delle allergie del commensale e sugli effettivi pericoli
connessi alla trasgressione del regime alimentare cui egli è tenuto, non essendo sufficiente la mera
richiesta di un “pasto per celiaci” senza l’indicazione di specifiche allergie ai cereali“
Dunque, il ristoratore il quale somministra alimenti contenenti glutine ad una persona celiaca
risponde pertanto per il reato di lesioni personali colpose.
Qualora, invece, dalla somministrazione derivi come conseguenza la morte della persona a cui è
stato somministrato alimento contenente glutine, il ristoratore risponderà per il reato ben più grave
di omicidio colposo, previsto e punito dall’art 589 c.p..
In entrambi i casi i genitori o i diretti interessati, in caso di maggiore età degli stessi, devono
attivarsi presentando personalmente o tramite un avvocato penalista una denuncia presso le Forze
dell’Ordine o presso la Procura della Repubblica competente, chiedendo la punizione del colpevole
del reato.
Qualche sera fa, durante un incontro, Giulia e Chiara mi hanno regalato due splendidi disegni fatti
da loro, che ritraggono me e l’Avv. Deborah Natalie Wahl mentre stiamo lavorando.
Ci hanno ringraziato per quello che stiamo facendo per loro.
In quel momento ho compreso quanto sia importante aiutare le persone fragili i cui diritti vengono
violati.
Giulia e Chiara devono poter vivere in un mondo che le ascolti e creda in loro, che le protegga e
rispetti i loro sogni.
E io le ringrazio dal profondo del mio cuore per gli insegnamenti che mi stanno dando.
W Giulia e Chiara!